ARENE CANDIDE

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ARENE CANDIDE

DETTAGLI

  • Caverna delle arene... ... (Area)

    La Caverna delle Arene Candide è un importante sito archeologico in grotta situato a Finale Ligure in Provincia di Savona. La Caverna deve il suo nome a una duna costiera di sabbia (arena) bianca (candida) che era presente ai piedi delle falesie che compongono il versante occidentale del promontorio della Caprazoppa, in cui si apre la Caverna, almeno fino ai primi anni del Novecento. La Caverna è ubicata sul margine superiore del ciglio ovest della ex-cava Ghigliazza, circa 90 m sul livello del mare. Tre grandi aperture la rendono, oggi come nel passato, relativamente illuminata ed asciutta. Attualmente si accede alla caverna dall'alto, con un percorso - via Borgio - che implica circa 30 minuti a piedi. Progetto e realizzazione: Emilio Rescigno - Si ringrazia per l'assistenza in Caverna e la collaborazione alla stesura dei testi il Museo Archeologico del Finale, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Liguria, e l'ufficio Stampa del Comune di Finale Ligure.

  • Ingresso principale... ... (Area)

    All'interno di questo sito si conserva una sequenza archeologica, praticamente ininterrotta, che contiene imponenti tracce della frequentazione umana tra il Paleolitico superiore (30.000 anni fa) e l'età bizantina (VI secolo d.C.); si tratta della più articolata e completa stratigrafia archeologica del Mediterraneo. Le ricerche condotte hanno permesso di ritrovare migliaia di reperti e una serie fondamentale di dati sull'ambiente, sulle condizioni di salute e di vita delle popolazioni del passato, sull'economia e sulle pratiche di gestione delle risorse naturali. L'ampia caverna, nota localmente anche come Grotta dei Frati o "Armassa", acquisì la sua denominazione attuale a partire dalla visita che Arturo Issel vi fece nel giugno del 1864. Da quel momento ebbe inizio una lunga stagione di scavi e ricerche. La celebrità internazionale della Caverna delle Arene Candide deriva dagli scavi che Luigi Bernabò Brea (primo Soprintendente alle Antichità della Liguria) e Luigi Cardini (membro dell'Istituto Italiano di Paleontologia Umana) condussero negli anni 1940-42 e 1948-50 nella porzione sud orientale della caverna. Le indagini archeologiche evidenziarono l'esistenza di un'articolata sequenza stratigrafica in un contesto ambientale di giacitura estremamente favorevole alla buona conservazione dei reperti, soprattutto dei resti ossei e del materiale combusto. (fonte: Museo Archeologico del Finale)

  • Ancora qualche notiz... ... (Area)

    I resti delle 19 sepolture paleolitiche rinvenute, oltre a costituire uno dei più consistenti complessi funerari paleolitici del mondo, sono senz'altro quelli di gran lunga meglio conservati, con tutte le implicazioni sulla qualità delle informazioni scientifiche che gli antropologi possono attingere. Si segnala, in particolare, la ricchezza del corredo funebre di un adolescente che lo farà definire il "Giovane Principe".  Si tratta di un quindicenne rinvenuto su uno strato di ocra rossa a sette metri dalla superficie, rivolto a sud, con un copricapo di nasse forate, monili di concghiglie, ossa, corna di cervo lavorate e una lunga selce in mano. La ferita mortale al mento risultava ricomposta con ocra gialla prima della sepoltura. Fondamentali interventi furono inoltre portati avanti, a partire negli anni '70 del secolo scorso dall'equipe di Santo Tinè dell'Università di Genova e più recenti indagini sono state svolte dalla Soprintendenza della Liguria (direzione di Roberto Maggi). I numerosi reperti provenienti dagli scavi condotti nella caverna sono esposti in diversi musei tra cui il Museo di Archeologia Ligure di Genova, il Museo Archeologico del Finale a Finalborgo e il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma.

  • Area del ritrovament... ... (Punto)

    AREA DI RITROVAMENTO DEL "GIOVANE PRINCIPE" - CLICCARE SULLA FRECCIA IN ALTO PER ACCEDERE ALLA VISITA VIRTUALE DELLA SALA MUSEALE

  • Aree museali (Area)

    Cliccando sulla freccia in basso e su quella a sinistra verrete trasferiti all'interno delle Sale del Museo Archeologico del Finale dove siete invitati a proseguire la vostra visita sulla scoperta del sito archeologico e di tutto quello che attiene le conoscenze di questa affascinante e interessante area archeologica del Finalese. Per approfondimenti e per conoscere date e orari di visita della Caverna e del Museo Archeologico siete invitati a consultare il sito del Museo a questo indirizzo:  http://www.museoarcheologicodelfinale.it/infogenerali

  • Sepoltura neolitica (Punto)

    CLICCARE SULLA FRECCIA SOTTOSTANTE PER ACCEDERE ALLA SALA MUSEALE DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI FINALE

  • Il paesaggio nell'an... ... (Area)

      Oggi la Caverna delle Arene Candide si trova immersa in un paesaggio profondamente modificato dall'azione dell'uomo e in modo particolare dagli interventi estrattivi di una cava che ha deteriorato la bellezza originaria del luogo. Fino agli inizi del Novecento l'ambiente doveva apparire molto diverso, al punto che era possibile, salendo dalla riva del mare lungo una ripida duna di sabbia quarzosa, avvicinarsi all'ingresso della Caverna che si apriva poco più in alto su una balza rocciosa.  Nel corso dei millenni il paesaggio attorno alla cavità ha subito notevoli cambiamenti, sia per eventi climatici, sia per impatto antropico. Le analisi archeobotaniche hanno dimostrato che 20.000 anni fa, durante la massima espansione dell'ultima età glaciale, in zona erano presenti boschi radi di conifere montane e prevalevano formazioni steppiche di ambiente arido, mentre nei successivi periodi tardoglaciali e postglaciali, via via più temperati, si ebbe un progressivo riforestamento dell'area e si diffusero boschi di latifoglie, soprattutto querceti misti. Con l'avvento dell'agricoltura e della pastorizia si determinò un incisivo attacco al manto boschivo primigenio, favorendo deforestazioni e dissodamenti con la conseguente diffusione della macchia mediterranea e di garighe, che tutt'oggi caratterizzano l'area e che sono da considerarsi il frutto di profonde interazioni antropiche con l'ambiente naturale.